Uno dei ricordi più belli della mia infanzia ha a che fare con un rituale di cui ero partecipe nella vita di mio nonno e che poi divenne anche mio (in qualunque posto del mondo io mi trovi porto con me la mia bottiglietta di anice Unico!).
Nei pomeriggi estivi palermitani, quando l’afa toglieva a ogni essere vivente anche la forza di parlare, l’unico sollievo era recarsi al chiosco dell’ Ucciardone ( sic, proprio quello vicino al carcere) e bere un bicchiere di acqua e zammù, prima io e poi tu”, come dicevano i palermitani davanti ai chioschi per ribadire l’ordine della fila.
All’origine era praticamente un distillato di semi e fiori di sambuco, importato dagli arabi in Sicilia e presto diffusosi in ogni casa contadina, dove veniva usato per disinfettare l’acqua dei pozzi e delle cisterne, uso praticato regolarmente grazie al fatto che questa pianta era di facile coltivazione.
Dove scorre il fiume
In scena a Scampia lo spettacolo conclusivo degli allievi e delle allieve della Scuola di Circo Corsaro L’evento a ingresso gratuito venerdì 3 giugno alle ore 21:30 presso il Teatro Area Nord di Napoli. Cresce l’attesa per lo spettacolo …
Un’altra medaglia d’oro ed una d’argento per la Distilleria Russo Siciliano
La 39ª edizione dell’Alambicco d’Oro, concorso nazionale promosso dall’ ANAG, Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa e Acquaviti, svoltosi a Bellaria (Rimini), che si conferma il più prestigioso concorso per il distillato italiano di qualità, patrimonio ed eccellenza italiana, ha visto trionfare …