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In tutta Italia si ricordano i cinquecento anni della morte di Leonardo da Vinci

500 anni dalla morte del più grande genio della storia che, proprio a Milano,  lasciò in eredità la dimostrazione più alta della sua ricerca in ambito ingegneristico, meccanico, idraulico e artistico. Giorgio Vasari, artista e storico dell’arte italiano del Cinquecento disse di lui : «volle la natura tanto favorirlo, che dovunque è rivolse il pensiero, il cervello e l’animo, mostrò tanta divinità nelle cose sue che nel dare la perfezione di prontezza, divinità, bontade, vaghezza e grazia nessun altro mai gli fu pari». Nel  1482 Leonardo lascia Firenze per raggiungere il capoluogo lombardo, città, già da allora, molto diversa dalla raffinata culla del rinascimento nella quale aveva passato la giovinezza. Le ragioni sono molteplici, tuttavia, gli storici concordano nell’affermare che Leonardo fosse molto affascinato dal ducato milanese, una delle regioni più popolose e produttive dell’epoca ma, altresì, aperta a qualsiasi tipo di novità tecnologica, soprattutto per la frequenti operazioni militari la città dispiegava. Durante il periodo rinascimentale, Milano era governata da Ludovico Il Moro che, per Leonardo, rappresentava lo sponsor ideale in grado di finanziare le sue diverse attività.

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