L’Hangar Bicocca è il luogo ideale dove si incontrano arte, architettura e narrazione, vocato al gigantismo se pensiamo ai Sette palazzi celesti di Kiefer, che evocano immagini di città bombardate dalla guerra, permettendo a ognuno di sperimentare la propria ricerca …
A Marsala un convegno sulla flebolinfologia
“ L’Ordine dei Medici di Palermo può vantare la Commissione sulla Flebologia, primo Ordine in Italia ad averla istituita, segno dell’attenzione crescente verso la disciplina Flebo-Linfologia che negli ultimi anni va sempre più affermandosi sia in Italia che in Europa. …
In tutta Italia si ricordano i cinquecento anni della morte di Leonardo da Vinci
500 anni dalla morte del più grande genio della storia che, proprio a Milano, lasciò in eredità la dimostrazione più alta della sua ricerca in ambito ingegneristico, meccanico, idraulico e artistico. Giorgio Vasari, artista e storico dell’arte italiano del Cinquecento disse di lui : «volle la natura tanto favorirlo, che dovunque è rivolse il pensiero, il cervello e l’animo, mostrò tanta divinità nelle cose sue che nel dare la perfezione di prontezza, divinità, bontade, vaghezza e grazia nessun altro mai gli fu pari». Nel 1482 Leonardo lascia Firenze per raggiungere il capoluogo lombardo, città, già da allora, molto diversa dalla raffinata culla del rinascimento nella quale aveva passato la giovinezza. Le ragioni sono molteplici, tuttavia, gli storici concordano nell’affermare che Leonardo fosse molto affascinato dal ducato milanese, una delle regioni più popolose e produttive dell’epoca ma, altresì, aperta a qualsiasi tipo di novità tecnologica, soprattutto per la frequenti operazioni militari la città dispiegava. Durante il periodo rinascimentale, Milano era governata da Ludovico Il Moro che, per Leonardo, rappresentava lo sponsor ideale in grado di finanziare le sue diverse attività.