Il 9 Maggio, parallelamente alla 58^ Mostra Internazionale d’Arte di Venezia, l’evento nell’ evento, la città, infatti, si prepara ad inaugurare il suo primo distretto artistico permanente: il Giudecca Art District. L’isola, nota per essere sede di grandi palazzi, giardini e monasteri, agli inizi del ‘900 ospitava anche fabbriche e cantieri navali, poi, con la seconda guerra mondiale subì il declino. Negli ultimi anni, lontana dalle folle di turisti, è divenuta residenza di artisti che ne hanno fatto una meta per l’arte contemporanea.
L’iniziativa si ispira alla storia stessa della Giudecca e al suo patrimonio artistico: negli ultimi 50 anni l’isola veneziana ha, infatti, ospitato una serie di significative mostre d’arte contemporanea, tra cui la prima performance di Marina Abramovic nel 1976 e una sua mostra allo Zuecca Project Space nel 2017, oltre alla mostra di Ai Weiwei Disposition durante la Biennale del 2013. L’obiettivo è quello di creare un centro permanente dedicato all’arte che esista a prescindere dalla Biennale con una programmazione e delle proposte artistiche e culturali che si sviluppino durante tutto l’anno. Il GAD avrà il suo fulcro all’ interno di un ex cantiere navale e comprenderà 11 gallerie e ospiterà oltre 60 artisti, che prenderanno parte a 20 mostre temporanee sparse nel distretto, tra lavori di artisti noti sulla scena mondiale come Yoko Ono, Kendell Geers, Kazuko Miyamoto, Moataz Nasr, accanto a giovani artisti contemporanei.
Il principale highlight di apertura sarà il trittico video Body as Home dell’artista polacco Aleksandra Karpowicz con October Collective, un’esplorazione dell’identità, della migrazione, della scoperta di sé e del significato del concetto di “casa”. La direzione artistica del nuovo polo è affidata a Paolo Scelsi e Valentina Gioia Levy che, oltre alla galleria principale, hanno pensato anche un giardino adiacente, oltre agli spazi di Studiolacitta, Chiesa delle Zitelle, Fondazione Starak, Spazio Bullo, Spazio Raunich e Spazio Silos, con ulteriori gallerie da annunciare. Il GAD funziona essenzialmente su due livelli: da una parte le mostre e i programmi prodotti e curati direttamente dal network, dall’altra quelli indipendenti per cui sarà contenitore e cassa di risonanza. L’obiettivo dei due direttori è quello di riuscire a proporre attività costanti anche se i periodi di più intensa programmazione sono quelli in concomitanza con la Biennale Arte e di lavorare con artisti italiani e internazionali interagendo anche con realtà non-profit lontane da Venezia, piattaforme e altri distretti culturali. .
Devi accedere per postare un commento.