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Gabriella Carlucci e il suo amore per la Sicilia

Si è appena concluso il Marettimo Italian Film Fest, il Festival dedicato al cinema italiano e al mare che si è chiuso con l’assegnazione dei Premi Stella Maris. L’evento si è avvalso della direzione artistica di Pupi Avati ed è stato organizzato dall’Associazione culturale SoleMar-Eventi con il sostegno del Po Fse Sicilia ed è patrocinato dal Ministero della cultura, dall’Area Marina Protetta e dal Comune di Favignana. Protagonista il cinema, con le proiezioni di documentari, film e cortometraggi a cielo aperto dedicati alla valorizzazione dell’ambiente marino,  tra cui anche 9 produzioni messe a disposizione dal National Geographic, ma anche appuntamenti tanti culturali. Anima organizzatrice dell’evento Gabriella Carlucci, vice-presidente della SoleMar-Eventi che intervistiamo mentre è gia’ in partenza per Roma.

D-  Siamo alla seconda edizione del Marettimo Italian Film Fest, qual è il tuo legame con le Egadi?

R – “Marettimo è un paradiso terrestre che conosco da quando avevo dodici anni, grazie al fatto di essere l’Area Marina Protetta più grande d’Europa non è stata toccata dal consumismo moderno proprio perché c’è soltanto un albergo e l’accoglienza turistica si basa sulle case dei pescatori trasformate in B&B. Sulle Egadi c’è una grande disinformazione, alcuni non sanno neanche il nome esatto di questa splendida isola.

D – Amore per lo spettacolo, amore per la politica e amore per l’ambiente, quale delle tre vince?

R – Io metto tutto insieme, spettacolo e ambiente sono allo stesso livello: proprio per quest’ultimo evento ho messo il mio amore per il mare, sono anche una subacquea e proprio in questa seconda edizione abbiamo dato più spazio per le tematiche ambientali, con la novità di Ocean Summer School con il sostegno della  FAO e dal Future Food Institute, un percorso di formazione per i giovani per affrontare al meglio le sfide del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile. La politica è stato uno strumento, mi è servita moltissimo soprattutto per imparare, l’essere stata tanti anni in Parlamento è stata una fortuna perché ho appreso come muovermi tra i finanziamenti europei. E’veramente complicato riuscire a districarsi tra i vari bandi, spesso ci si rivolge a consulenti, professionisti che fanno esclusivamente questo, come manager nell’organizzazione di eventi e spettacoli l’esperienza politica mi ha permesso di capire come proporre i miei progetti agli sponsor.

D – Tu sei anche direttrice artistica di Fiesta, il festival del Cinema italo-spagnolo di Palma de Mallorca, e del Festival del Cinema di Belgrado ‘Confronti’, dove hai incontrato maggiori difficolta’?

R – In Italia è più difficile soltanto per la burocrazia, ma siccome io non mollo, perché la mia filosofia di vita è quella di non demordere: questo che mi ha consentito di fare tantissime cose tutte, con successo, perché quando incontro un ostacolo sulla mia strada elaboro immediatamente la soluzione. In Italia, quando organizzi un evento ci si mette moltissimo tempo per ottenere i vari permessi, ma i miei progetti hanno delle mission precise che mettono lo sponsor nelle condizioni di accettare proprio per l’importanza del progetto stesso. In Spagna e Serbia sono bravissimi, soprattutto grazie ai miei collaboratori, veloci ed efficienti; la distanza è l’unico deterrente anche se quest’ anno con i nuovi sistemi digitali abbiamo superato tanti ostacoli.

D – Dopo un periodo così devastante per il settore dello spettacolo e della cultura quali riforme e incentivi dovrebbero essere messi in atto da parte delle istituzioni?’

R – Fortunatamente il governo si è occupato intensamente del mondo dello spettacolo, tanti i finanziamenti a fondo perduto e una riforma del sistema pensionistico che prevede il pagamento doppio di una giornata di lavoro. Gli operatori dello spettacolo sono quelli meno considerati e per ripartire, dopo mesi di chiusura ci sono diversi fattori da attivare: tutto quello che oggi si può fare online ben venga, ma non bisogna mai dimenticare che lo spettacolo dal vivo, il film, va visto sul grande schermo e il pubblico va formato, integrando i social con la grande sala cinematografica. Oggi si possono fare tante cose in modalita’ telematica: c’è una sempre più grande richiesta di contenuti, l’audiovisivo oggi più che mai è di moda, quindi servono i produttori di contenuti. Il gioco è inventare modalità sfruttando quello che c’è a disposizione. Ad esempio a Belgrado, io lavoro dentro l’archivio mondiale del cinema: dai tempi di Tito i serbi hanno sviluppato questa immensa cineteca con le pellicole sottotitolate ed ogni settimana, per la divulgazione del cinema organizzano le settimane del cinema italiano, francese, ecc e questa è una attivita’ didattica che andrebbe fatta anche in Italia, purtroppo l’autonomia scolastica italiana è subordinata alle regioni, ma ad esempio un progetto pilota potrebbe essere di grande utilita’.

D – E la politica?

R – Io sono sempre disponibile per la politica!

 

Paola Idilla Carella è giornalista, autore Tv, Press Office e PR
(Cit.) Io, la muta, la indosso soltanto. Non la faccio!

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