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Giorgia Tabbita è giornalista pubblicista, redattore per CulturaIdentità

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Raffaello e la Domus Aurea

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Il profumo della Traviata al Teatro Massimo di Palermo

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Giovà, svegliati! di Giorgia Tabbita
– Giovà, svegliati! – Che c’è Paolo, stavo riposando, manco qua sopra in santa pace posso stare. – Amunì svegliati che ti devo dire una cosa! Pà… Ma secondo te dopo il Paradiso c’è altro? – Non lo so… Perché? – Perché oggi credo di essere morto per la seconda volta.
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“Vietato non toccare” è la parola d’ordine della nuova mostra inaugurata a Gubbio per celebra l’arte e il genio di Leonardo da Vinci. Nella splendida cornice di Palazzo dei Consoli sono ospitate fino all’1 maggio 2023 le ricostruzioni interattive delle lungimiranti macchine e invenzioni di una delle menti più innovative ed eclettiche della storia dell’umanità. La mostra, dal titolo “L’ingegno di Leonardo. Le macchine”, è curata da Gabriele Niccolai, titolare del Museo Leonardo da Vinci di Firenze da cui provengono gli oltre 50 modelli esposti, fedelmente ricostruiti a mano. Una sezione della mostra è dedicata ai più piccoli, con giochi interattivi ispirati alle macchine di Leonardo da Vinci per sperimentare e scoprire questo grande genio divertendosi. 
 In mostra i modelli di macchine militari, di ingegneria civile e idraulica, accanto a studi per il volo umano ed oggetti curiosi, pronti a meravigliare visitatori di ogni età che potranno in autonomia azionarli e scoprire il funzionamento. Alcune ricostruzioni di macchine leonardesche si possono ammirare anche in suggestivi spazi esterni del centro storico di Gubbio.
Il fascino di Leonardo non tramonta mai.
VIETATO NON TOCCARE. L'ingegno di LEONARDO DA VINCI a Gubbio
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All'HUB della LUISS FDO si  è svolto l'evento "Libri da mettere sotto l'albero". 
Le cose migliori nascono quando ci si diverte. FDO – For Disruptors Only è nato così, nel 2018, dall’incontro tra giovani imprenditori e talenti della comunicazione. 
Eventi che fanno formazione, durante i quali si condividono idee e si fa networking. "FDO possiamo definirla soprattutto una community di persone appassionate di innovazione e di cambiamento - afferma il fondatore Egidio Alagia -  attorno al concetto di disruption abbiamo iniziato nel 2018 a impostare una serie di eventi dove ci piace fare girare persone diverse, che sono accomunate da un feel rouge che è quello del cambiamento. Può essere aziendale, di lavoro, di funzione di vita perché poi in realtà è una cosa che tocca tutti .  Il cambiamento non più come una minaccia ma con una continua opportunità". 
" FDO  dall'inizio è stato cercare un nostro tono di voce quindi cercare di raccontare le aziende e l'innovazioni - continua Alagia - in modo un pò più rock, visto che sono sempre eventi serali,  le persone arrivano dopo il lavoro,  quindi la cosa più importante è che ci piace tenere un po' quel ritmo che fa sembrare un po' le nostre serate veramente delle serate tra amici,  senza un taglio formativo ma con un taglio  che vogliamo rendere più piacevole possibile.  Bookowsky è il nostro format col quale ci piace  presentare libri senza in realtà una vera e propria regola. 

Durante la serata  del 22 Novembre tre autori hanno presentato i loro ultimi libri. Bianca Arrighini e Livia Viganò con “Capire il presente – Guida alla complessità del mondo che ci circonda” .Il secondo è Vanni Oddera, un uomo che ha fatto della motocicletta la sua vita e con la quale è diventato campione di Freestyle Motocross e oggi regala sorrisi ai bambini disabili attraverso la mototerapia. Infine Oscar di Montigny, scrittore, divulgatore e keynote speaker internazionale, ideatore dell’Economia Sferica® ed esperto di Mega trends, Innovazione, Sostenibilità e Positive Impact. Il suo ultimo lavoro è "6×2 – Sei brevi lezioni da due maestri del marketing” scritto a 4 mani con Oscar Farinetti.
Nel video l'intervista al fondatore di FDO Egidio Alagia e a Oscar di Montigny.
FDO MILANO HUB LUISS 22 NOVEMBRE
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La creazione della Cascata risale al 271 a.C., è una formidabile opera d'ingegneria romana che servì a favorire il deflusso delle acque del Velino, responsabili di frequenti e disastrose inondazioni e della trasformazione di vaste estensioni di terra in malsane paludi. In epoche successive e fino al Rinascimento, vennero compiuti ulteriori lavori di perfezionamento fino all’assetto attuale.

L'area della Cascata è formata da depositi di travertino, roccia per natura friabile e non compatta che, con l’intensa circolazione delle acque, ha permesso il formarsi di cavità, grotte e forme "carsiche".

Le cavità principali, sia per interesse speleologico, sia per bellezza e suggestività degli ambienti, sono racchiuse in tre distinti complessi: il primo, costituito dalla Grotta della Morta e dalla Grotta delle Diaclasi, ha uno sviluppo planimetrico di 287 m. e da una profondità massima di 23 m.; il secondo, costituito dalla Grotta delle Colonne, sviluppatasi in due diaclasi principali, che frane successive hanno diviso in ambienti non comunicabili; infine, con uno sviluppo di oltre 190 m., la Grotta della Condotta, in parte franosa e attraversata da una vecchia condotta.

La vegetazione lungo tutto il corso delle acque è lussureggiante e rigogliosa.
 Il territorio della Cascata presenta grandi esemplari di Salici, Ontani e Lecci. Il Pino d'Aleppo è spesso abbarbicato alle emergenze calcaree dei versanti, mentre le colline sono coperte da lecci, querce, aceri e faggi.

Si registra la presenza di una ricca fauna acquatica. I boschi sono popolati da molte specie di uccelli tra cui si annovera la rondine montana e il codirosso. Tra i rapaci hanno un posto di primo piano il biancone e il gheppio.

All’interno dell’area turistico - escursionistica della Cascata delle Marmore è possibile percorre 6 sentieri tracciati e segnalati che permettono al visitatore di osservare la cascata da punti di vista panoramici di suggestiva bellezza.

Proseguiamo verso il lago di Piediluco, collocato a circa 370 mt slm,  con la sua forma bizzarra e i suoi bracci allungati, appare incastonato tra verdi rilievi e vallate che compongono un paesaggio meraviglioso.  Durante la bella stagione, il lago si anima con le tante barche colorate che si “crogiolano” al sole e le imbarcazioni dei canottieri  (Piediluco è anche campo di gara per regate nazionali ed internazionali) che filano sull’acqua. Ed arrivano anche gli appassionati di canoa, vela e windsurfing. Tutti sport che qui si possono praticare.

Passeggiando nel borgo, si scorgono deliziosi scorci dei vicoletti su cui sono addossate le case e si incontrano graziose piazzette da cui ammirare un bel panorama. La Chiesa di SAN FRANCESCO prospetta sulla strada dalla sua posizione sopraelevata e fu costruita per ricordare il passaggio del Santo a Piediluco, e  venne completata nel 1338. Oggi è Santuario Francescano ed è inserita nell’itinerario della VIA di FRANCESCO.
Itinerario Cascata delle Marmore e Piediluco
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Intervista a Tina Montinaro, oggi presidente dell'associazione Quarto Savona15:-"Io sono orgogliosa di mio marito, orgogliosissima di essere la vedova di Antonio Montinaro che ha scelto fino all’ultimo di stare accanto a Giovanni Falcone». Antonio Montinaro, era il caposcorta di Giovanni Falcone, morì nella strage di Capaci insieme al magistrato. "Mio marito aveva fatto un giuramento e per senso del dovere, non essendo vigliacco, ha portato la sua missione fino in fondo, non ha pensato di avere due bambini in casa ma ha pensato di dovere difendere il magistrato che scortava e l’intero Paese".
Intervista a Tina Montinaro
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Milano, SPAZIO BIG Santa Marta, il 15 Ottobre 2021 il vernissage di  PHYSIOGNOMY di Luna Berlusconi
PHYSIOGNOMY
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Da sabato 18 Settembre fino a domenica 3 Ottobre 2021 sarà in mostra per 16 giorni, “L’Arc de Triomphe empaqueté“, una delle ultime due opere di Christo e Jeanne-Claude.  L’opera è stata realizzata  in collaborazione con il  (CMN – Centre des monuments nationaux) e con il sostegno del Centre Pompidou e della Città di Parigi.

Più di 1.000 persone hanno  contribuito alla sua realizzazione, 25.000 m²  di tessuto in polipropilene riciclabile argento bluastro, 3000 m di corda in polipropilene rosso riciclabile: un progetto completamente autofinanziato grazie alla vendita di collage e disegni preparatori, modelli, opere degli anni Cinquanta e Sessanta, e litografie di Christo (...)
Leggi l'articolo completo 
https://www.profilemagazinetv.it/chi-ha-impacchettato-l-arc-de-triomphe/
L'Arc de Triomphe, WRAPPED
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Dopo i mesi bui della pandemia, nel segno della luce  la Domus Aurea riapre le sue porte dal 23 giugno, con un percorso di visita completamente rinnovato e una mostra interattiva e multimediale dal titolo "Raffaello e la Domus Aurea. L'invenzione delle grottesche", in programma fino al 7 gennaio 2022.  
Una lunga passerella luminosa conduce in un mondo ovattato, pieno di meraviglie dell'antico, mentre la temperatura inizia lentamente a scendere e le luci e il buio, il silenzio e la musica avvolgono i sensi. Poi le profondità della maestosa residenza di Nerone si aprono per permettere di "leggere" una storia iniziata intorno al 1480: proprio qui, al lume fioco di una torcia, Pinturicchio e altri pittori si calarono nelle grotte impervie del Colle Oppio per scoprire decorazioni inedite di antichi ambienti romani, i cui segreti furono decodificati e riproposti organicamente dal genio assoluto di Raffaello.
La mostra, curata da Vincenzo Farinella e Alfonsina Russo con Stefano Borghini e Alessandro D'Alessio, promossa dal Parco archeologico del Colosseo e prodotta da Electa, per il pubblico arriva finalmente l'occasione di visitare uno dei monumenti simbolo di Roma nella sua veste migliore e con una mostra imperdibile e al tempo stesso di vederne svelate le stratificazioni storiche, anche grazie al nuovo ingresso realizzato dall'architetto Stefano Boeri, ricavato in una delle gallerie sotterranee originarie delle Terme di Traiano.

Nel percorso il visitatore innesca con il suo corpo il racconto "magico" di questa lunga storia, riuscendo a far trasformare - tramite morphing - le grottesche in motivi rinascimentali, gli altri ambienti della Domus Aurea, ora caratterizzati da nuovi, affascinanti giochi di luce valorizzano alcuni reperti recentemente restaurati  come le sculture della musa Talia, aggiunta alla Tersicore già esposta, e di un'Amazzone, imponenti capitelli e un pilastro in marmo.
Raffaello e la Domus Aurea
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Alfonso Giordano, classe 1928, è il magistrato siciliano che ha presieduto il maxi processo a Cosa Nostra. Ha accettato di presiederlo quando più di qualcuno, tra i suoi colleghi, adduceva pretesti per declinare: troppe incognite, troppo lavoro e troppi rischi di essere ucciso. E invece il più ampio processo penale della storia è stato concluso dopo un lavoro ciclopico, svolto per il I grado in ventidue mesi serrati: 460 imputati, 200 avvocati, culminato con 19 ergastoli e 4665 anni di pene detentive complessive.
Intervista ad Alfonso Giordano
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