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L’ultima bottega, i carretti siciliani dei fratelli Ducato

Il carretto siciliano è un simbolo della fantasia, della fierezza, della vitalità del popolo siciliano…..e ai miei amici fratelli Ducato va tutta la mia fraterna amicizia ed ammirazione per la loro capacità, il loro talento, il loro amore perla nostra terra. W LA SICILIA, W LA PITTURA DEL POPOLO SICILIANO, W I FRATELLI DUCATO” così scriveva il grande Renato Guttuso.

Si potrebbe non aggiungere più niente alle parole di un grande.

La bottega dei Fratelli Ducato non è una bottega qualunque: varcarne la soglia significa perdere la cognizione del tempo e dello spazio. La loro arte rappresenta l’ultimo anello di congiunzione con un’antica tradizione che non si può relegare a semplice espressione folkloristica ma ad una vera e propria tradizione artistica siciliana.

I carretti dei Fratelli Ducato sono un’orgia di colori, tenui e brillanti, di immagini sacre e profane, di leggende e miti che hanno popolato la cultura della nostra terra.

Il carretto siciliano di per sé ha origini molto antiche: già Pindaro ne parlava; il carretto dipinto e intagliato affonda invece le sue radici nel costume settecentesco di dipingere e scolpire lettighe, carrozze e portantine.

Durante le riprese del reportage ( PROFILE – n.d.r.) ho potuto ammirare personalmente la maestria e la bravura degli ultimi depositari di questa antica arte. La precisione dei disegni, insieme alla creatività delle decorazioni, fanno dei carretti siciliani un vero e proprio mezzo di comunicazione: la tradizione orale di tramandare leggende dell’epopea cavalleresca o storie di santi non poteva trovare migliore alleato nella pittura del carretto.

Michele Ducato (1881-1943) aprì la sua bottega , a Bagheria, a soli 15 anni. Essa si è conservata e rinnovata attraverso figli e nipoti.

Il documentario di un giovanissimo Tornatore, dedicato appunto al carretto siciliano, è preziosa testimonianza della totale autosufficienza con la quale i Fratelli Ducato realizzavano da soli tutto il materiale che serviva a decorare i carretti: dallo stucco con la creta di Sciacca ai pennelli con i peli delle capre( e solo quelli tagliati dalla pancia perché i più fini!).

Il grande Renato Guttuso è cresciuto nella bottega di Corso Butera : adorava quei pittori di carretti che con la loro arte rivelavano un gusto pittorico che usciva dalla sfera artigiana e si elevava alla vera e propria PITTURA.

Oggi il carretto siciliano è un’opera d’arte per veri amatori e collezionisti di tutto il mondo: gli eredi dei Fratelli Ducato hanno conservato e rinnovato questa antica ARTE che rappresenta un pezzo delle tradizioni culturali del popolo siciliano, di cui tutti ,nessuno escluso abbiamo il dovere e il diritto di conservare e valorizzare.

Paola Idilla Carella è giornalista, autore Tv, Press Office e PR
(Cit.) Io, la muta, la indosso soltanto. Non la faccio!

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