Arte

Manet al Palazzo Reale a Milano

 La mostra Manet e la Parigi moderna, a Milano al piano nobile di Palazzo Reale, dall’ 8 marzo fino al 2 luglio 2017, intende raccontare il percorso artistico del grande pittore francese (1832-1882) che, in poco più di due decenni di intensa attività, ha prodotto 430 dipinti, due terzi dei quali copie, schizzi, opere minori o incompiute. Un corpus in sé affatto esteso, ma in grado di rivoluzionare il concetto di arte moderna, il suo stile segna la cesura  con tutta l’arte precedente: la sua tecnica riesce a rendere freschi e vibranti i colori usati sopra la tela, rendendo le figure luminose ed estremamente moderne.
La mostra divisa in dieci sale del Palazzo Reale racconta la Parigi in fermento, i caffè, i teatri, le donne di Parigi: “Ogni artista appartiene al tempo in cui vive e deve dipingere ciò che vedevive” amava dire Manet. Il suo operato è stato spesso contestato e molti sono stati i dissidi con la critica, incapace di riconoscerne il genio, fino alla definitiva rottura con gli ambienti artistici ufficiali nel 1863.

Una ribellione per la libertà dell’arte: questo è stato il traguardo raggiunto dal maestro parigino che disegnava con il colore. Stimato e apprezzato dagli impressionisti, che provarono in tutti i modi a portarlo dalla loro parte, Manet se ne distaccò sempre, preferendo non rinunciare alla sua indipendenza e trovandosi a proprio agio in una solitudine che non gli imponeva alcun vincolo pittorico. Le pennellate libere, la natura morta, il paesaggio, le donne e la città che hanno influenzato le opere impressioniste e tutta l’arte successiva sono frutto di un lavoro di grande intensità e che porta l’inconfondibile firma di Manet.

Le opere presenti in mostra arrivano dalla prestigiosa collezione del Musée d’Orsay di Parigi: un centinaio di opere, tra cui 55 dipinti, di cui 17 capolavori di Manet e 40 altre splendide opere di grandi maestri coevi, tra cui Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac, Tissot.

Alle opere su tela si aggiungono 10 tra disegni e acquarelli di Manet, una ventina di disegni degli altri artisti e sette tra maquettes e sculture.

La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, curata da Guy Cogeval, storico presidente del Musée d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi con le due conservatrici del Museo Caroline Mathieu, conservatore generale onorario e Isolde Pludermacher, conservatore del dipartimento di pittura, l’esposizione intende celebrare il ruolo centrale di Manet nella pittura moderna, attraverso i vari generi cui l’artista si dedicò: il ritratto, la natura morta, il paesaggio, le donne, Parigi, sua città amatissima, rivoluzionata a metà ‘800 dal nuovo assetto urbanistico attuato dal barone Haussmann e caratterizzata da un nuovo modo di vivere nelle strade, nelle stazioni, nelle Esposizioni universali, nella miriadi di nuovi edifici che ne cambiano il volto e l’anima.

 

Paola Idilla Carella è giornalista, autore Tv, Press Office e PR
(Cit.) Io, la muta, la indosso soltanto. Non la faccio!

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