Arte

Pablo Picasso e il centenario del suo viaggio in Italia

Cento anni dopo il suo viaggio, Picasso torna in Italia. Mentre in Europa infuria la guerra, siamo nel febbraio del 1917, Pablo Picasso a soli 36 anni già grande artista, arriva per la prima volta in Italia trascinato da Jean Cocteau. Insieme devono lavorare a Parade, un balletto con la musica di Satie destinato a sconvolgere gli spettatori , come sottolineerà l’amico e critico Apollinaire. Ma proprio quel viaggio in Italia, tra le suggestioni delle rovine romane e la folgorazione per l’arte popolare napoletana, lascerà alla fine un segno indelebile nella produzione del genio catalano, che nella capitale verrà folgorato dalla bellezza di Olga Chochlova , che in seguito diverrà sua moglie.

A cento anni di distanza, un ricco programma di mostre, balletti, eventi, da Capodimonte agli Scavi di Pompei, dal Teatro dell’Opera di Roma alle Scuderie del Quirinale e Palazzo Barberini, offre oggi l’occasione di rivivere le orme di quel viaggio e dell’irripetibile atmosfera di quei giorni. Da sabato 8 aprile tra Napoli, Pompei e Roma un ricco calendario di mostre, eventi, danza, musica, e archeologia rendono omaggio al genio di Pablo Picasso che durante il soggiorno nel nostro paese visitò Napoli due volte, tra marzo e aprile del 1917, e a Pompei.
Per l’occasione, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Soprintendenza di Pompei, il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Teatro dell’Opera di Roma, con il contributo della Regione Campania e attraverso la Fondazione regionale Donnaregina per le arti contemporanee e la società regionale Scabec, con la produzione e l’organizzazione di Electa, promuovono la mostra Picasso e Napoli: Parade, che avrà luogo a Capodimonte e Pompei, a cura di Sylvain Bellenger e Luigi Gallo.

L’evento espositivo permetterà di sottolineare l’importanza dell’incontro diretto di Picasso con l’antichità a Pompei e soprattutto con la cultura tradizionale napoletana, aspetto totalmente nuovo negli studi picassiani, attraverso alcune fra le sue maggiori espressioni – il presepio, il teatro popolare e il teatro delle marionette-. Per celebrare il centenario, sarà esposta per la prima volta,al Museo di Capodimonte , il sipario Parade, la più grande opera di Picasso, di capitale importanza per l’arte moderna, una tela di 17 metri di base per 10 di altezza, conservata al Centre George Pompidou di Parigi.

L’opera è stata issata al secondo piano della Reggia con un sistema impressionante di sollevamento ed è stata poi posizionata nella sala più capiente del Museo. Con Parade, il pittore cubista torna alla sua prima ispirazione legata al mondo del circo, rinnovando inoltre l’interesse per la tradizione classica, evocata poi da Cocteau con il suo “Richiamo all’ordine”. L’ Antiquarium di Pompei accoglierà i costumi del balletto disegnati dall’ artista, che fu a Pompei nel marzo del ’17. A conferma dell’influsso dell’iconografia teatrale sull’ arte di Picasso e per celebrarne la passione per la maschera, i costumi saranno messi a confronto con una raccolta di maschere africane, insieme a una scelta di reperti archeologici dal sito, tra cui un gruppo di maschere teatrali, per la maggior parte inedite (antefisse, lastre a rilievo, erme, statue…).

Nel Teatro Grande di Pompei saranno organizzate tre repliche di Parade e Pulcinella: il 27, il 28 e il 29 luglio. Il Teatro dell’Opera di Roma, il 10 aprile, ospiterà una serata dal titolo “Picasso a Roma cento anni fa – partitura d’arte, danza e genio” che ricorda la serata del 10 aprile 1917, quando, nel ridotto del Teatro Costanzi, fu allestita una mostra di opere della collezione di Leonid Massine a cui partecipò Picasso, per la prima volta esposto a Roma, insieme a Balla, Depero, Prampolini, Stravinskij, Cocteau e lo stesso Massine. Sempre a Roma alle Scuderie del Quirinale dal 21 settembre è previsto un altro evento clou, con la grande mostra dedicata all’influenza che il viaggio italiano ebbe sull’opera successiva di Picasso (“Tra cubismo e Neoclassicismo 1915-25). Curata da Olivier Berggruen, l’esposizione romana conta su oltre cento prestiti garantiti da musei prestigiosi, fa notare il presidente di Ales Scuderie del Quirinale Mario De Simoni, dal Centre Pompidou di Parigi al Museo Picasso di Barcellona, dal Guggenheim al Met di New York.

A Roma per l’occasione arriverà anche l’enorme Sipario, allestito nel salone di Pietro da Cortona di Palazzo Barberini. Il ministro Franceschini, che con l’occasione annuncia nuove assunzioni (“puntiamo ad arrivare a mille, poi altre assunzioni per il personale di custodia”) applaude al lavoro di squadra tra musei: “è la dimostrazione – conclude- che avere un sistema diffuso è la particolarità ma anche la forza dell’Italia”.

Paola Idilla Carella è giornalista, autore Tv, Press Office e PR
(Cit.) Io, la muta, la indosso soltanto. Non la faccio!

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