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Un weekend a spasso per la Tuscia

Tutto ha inizio da una passione inaspettata per le peonie, così si parte alle sei del mattino da Milano e alle 11 siamo già a Vitorchiano, nel cuore della Tuscia. Perché forse non tutti sanno che in questo piccolo borgo medievale a pochi chilometri da Viterbo esiste il più grande vivaio di peonie il Centro Botanico Moutan, il cui fondatore è stato Carlo Confidati, già proprietario della Unopiù Spa. Lo spettacolo che si è presentato ai nostri occhi, è stato di uno splendore unico. Immerse in un ambiente naturale 250.000 peonie di 600 differenti varietà, si estendono a perdita d’occhio, formano una rara collezione che al momento della fioritura regala uno spettacolo unico.
All’interno di questo parco è possibile pranzare al Colour cafè, un garden restaurant tra i colori e i profumi delle peonie.

Un garden restaurant immerso nei profumi e nei colori di una natura che regna sovrana. Inebriati dal paesaggio circostante si è ulteriormente coccolati dai piatti deliziosi della cucina tradizionale laziale. Dopo aver acquistato la nostra peonia facciamo un salto al vicino monastero delle monache trappiste, note per la produzione di deliziose marmellate ma anche saponi e prodotti per la cura del viso e del corpo. Inevitabile l’acquisto di una crema per il viso alla pappa reale!

Non potevamo non fare una capatina nella vicina Viterbo, la città dei Papi: essa, infatti, fu sede papale per 24 anni dopo la metà del 1200 e ancora oggi si possono ammirare le chiese e i palazzi di quel periodo, che conferiscono al posto un grandissimo senso di aristocrazia e di assoluta eleganza. Appena arrivati provi la straordinaria sensazione di essere stato catapultato indietro nel tempo! Il centro storico, che si sviluppò intorno all’antica Castrum Viterbii sul Colle del Duomo, intorno all’anno 1000, è perfettamente conservato.

Tra vicoli, fontane e piazze scopri i palazzi nobiliari che meritano di essere menzionati e visitati, dal Palazzo dei Priori al Palazzo Farnese, al Palazzo Chigi, Palazzo Lomellino, Palazzo degli Alessandri e Palazzo di Valentino.

Nella Tuscia viterbese non possiamo fare a meno di fare una visita al Sacro Bosco di Bomarzo, voluto dal principe Pier Francesco Orsini e ideato dall’architetto Pirro Ligorio nel 1585. Noto anche come  Parco dei Mostri per la presenza di sculture grottesche disseminate in un paesaggio surreale, è il più antico parco di sculture del mondo moderno.
Il Bosco rappresenta un luogo magico, ile sculture mostruose scolpite nella pietra, in realtà, sono figure mitologiche: la sfinge, Giano, Glauco, Ercole e Caco, Cerere, Nettuno, Persefone. Accanto ai personaggi del Mito, affiorano figure “esotiche”: draghi, elefanti, tartarughe giganti, orche. Quattro le architetture: la casa pendente, il teatro, la piazza delle pigne e il tempietto. Ci si trova immersi tra alberi, ruscelli e cascate e all’improvviso si svolta un angolo e ci si impressiona entrando nella bocca dell’Orco, si gioca con l’eco e si mette in pratica ciò che sopra l’ingresso vi è scritto: “Ogni pensiero vola”.

Nella strada del ritorno abbiamo fatto sosta al ristorante Il Ronco a Roncobilaccio dove abbiamo gustato ottimi piatti della cucina emiliana: crostini di pane con fegatini, salumi tipici, filetto e provola piastrata al tartufo bianco, tutto accompagnato da una bottiglia di Nipozzano riserva 2016 Frescobaldi.

Giorgia Tabbita è giornalista pubblicista, redattore per CulturaIdentità

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