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Arte

Tomasi di Lampedusa, nemo propheta in patria

Il 23 luglio 1957 moriva Giuseppe Tomasi di Lampedusa e due anni dopo la sua morte il suo Gattopardo vince il premio Strega. Il dattiloscritto de Il Gattopardo fece il giro di diverse case editrici e fu respinto da lettori autorevoli come Elio Vittorini, se ne interessò invece Giorgio Bassani che, recatosi in Sicilia, trovò un manoscritto dell’opera, oggi conservato al Palazzo Filangeri di Cutò, museo dedicato all’opera di Tomasi di Lampedusa, a Santa Margherita Belice, insieme al dattiloscritto e a vestiti d’epoca, manifesti, un “fono-documento” con la voce di Tomasi e una stanza con le cere dei personaggi.

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Arte

Da Caravaggio a Bernini: la mostra alle Scuderie

Le Scuderie del Quirinale sono ad angolo tra Via Ventiquattro Maggio e la Salita di Monte Cavallo: il palazzo è collocato a ridosso del muro che chiude il giardino Colonna e poggia sui resti, in parte ancora visibili, del grandioso tempio romano di Serapide e delimita, insieme al palazzo della Consulta, lo straordinario spazio urbano al centro del quale è posta la fontana con le statue dei Dioscuri e l’obelisco ritrovato nell’Ottocento nei pressi del Mausoleo di Augusto. Il primo progetto si deve ad Alessandro Specchi , commissionatogli da Innocenzo XIII, egli disegnò un edificio destinato a sostituire quello precedente del XVIII di Carlo Fontana. Morto Innocenzo XIII, Clemente XII affidò a Ferdinando Fuga, nel 1730  il compito di completare l’opera. Intorno agli anni ’80 fu trasformato in un museo delle Carrozze, infine venne venne completamente restaurato su progetto da Gae Aulenti tra il ’97 e il ’99 per il giubileo del 2000, come  importante spazio espositivo.

Da Caravaggio a Bernini.Capolavori del seicento italiano nelle collezioni di Spagna” è la straordinaria esposizione che dal 14 aprile fino al 30 luglio sarà possibile visitare presso le Scuderie. Mostrare in un solo colpo opere che in Italia non sono mai arrivate e che ora si offrono a un confronto diretto, questo  è l’intento che si è raggiunto con questo straordinario evento. Il diciassettesimo secolo rappresenta il momento storico in cui le relazioni tra i due Paesi furono più stretti, a causa del dominio spagnolo su ampi territori dell’ Italia, fin   dalla pace di Cateau Cambrésis, nel 1559 e che segna un periodo storico  durato oltre un secolo e mezzo e che diede inizio a quella influenza culturale che esercitarono l’uno sull’altro, tanto che alcune delle grandi opere del barocco italiano furono esposte qualche secolo dopo al Museo del Prado.

La mostra offre al visitatore oltre  sessanta opere seicentesche provenienti dai siti dei reali di Spagna, come l’Escorial, El Prado e il Palazzo Reale della Granja di San Ildefonso. La Salomé con la testa del Battista di Caravaggio  inizia il percorso, e il medesimo soggetto, dipinto da Fede Galizia esposto nella stessa stanza, mette a confronto manierismo e la pittura di genere e la potenza dirompente delle figure di Caravaggio, vive e presenti. Bisogna precisare che l’opera  è anche l’unica di Caravaggio presente alla mostra, ed è  la versione spagnola della più celebre Salomé esposta alla National Gallery di Londra; ma questa è forse ancora più viva e inquietante: il boia ha il  volto bello, delicato e ha smesso di infierire sulla testa di Giovanni Battista, non più brutalmente sollevata per i capelli ma adagiata sul piatto d’argento, viva e ancora pulsante di sofferenza.

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Giorgio De Chirico a Mosca

Giovedì 20 aprile sì è inaugurata la prima grande mostra di De Chirico in Russia Giorgio de Chirico. Apparizioni metafisiche” un progetto congiunto della Galleria Tretyakov, della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e importanti musei prestatori italiani (GNAM di Roma, MART di Rovereto) con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura e Bosco di Ciliegi, nell’ambito del Festival Bosco di Ciliegi Centre, il Georges Pompidou (Parigi), il Victoria and Albert Museum (Londra) e l’AS Pushkin State Museum of Fine Arts (Mosca) .          L’esposizione presenta al pubblico centodieci opere di pittura, grafica, scultura, fotografie e materiali d’archivio. Capolavori che bene descrivono i tratti metafisici dei lavori dell’artista, la sua pittura post-metafisica e l’interpretazione di soggetti antichi e mitologici. Un’arte che ebbe notevole influenza anche nei confronti di alcuni pittori russi come Malevich, che nelle sue ultime produzioni reinterpretò i metodi e i soggetti del pittore italiano e ne suggerì lo studio ai suoi allievi.

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